Dumas, Flaubert, Stendhal, Dickens, Byron sono solo alcuni degli illustri visitatori che si sono lasciati cullare dalla serenità del ‘Lacus Maximus’ di Virgilio, oggi Lago Maggiore o Verbano, sulle cui sponde si incontrano Italia e Svizzera. Il Maggiore si estende maestosamente ai piedi delle Alpi Lepontine fra Lombardia e Piemonte, in uno scenario di incantevole fascino, incorniciato dallo spettacolare Monte Rosa e dal Parco della Val Grande, l’area ‘wilderness’ più estesa d’Europa. Sicuramente di origine glaciale (per gli svizzeri Lago di Locarno, Lach Magiür in dialetto lombardo occidentale), è uno dei principali laghi alpini ed il secondo lago più grande in Italia, dista 50 km da Milano e 20 da Malpensa. Si trova ad un’altezza di circa 193 mt s.l.m. e la sua massima profondità è 370 mt nella cripto-depressione tra Ghiffa e Caldè; la sua superficie è di 212 km² di cui circa l’80% in territorio italiano e il rimanente 20% in territorio svizzero. Ha diversi fiumi immissari mentre l’unico che è anche emissario è il fiume Ticino che fluisce dal lago a Sesto Calende per unirsi al Po nei pressi della provincia di Pavia. Lungo il fiume si estende il meraviglioso Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, istituito ‘parco regionale più antico d’Italia’ nel 1974. Non è possibile parlare del Lago Maggiore senza citare le antiche leggende che lo vedono infestato dai pirati nel 1400 circa, nei pressi dei Castelli di Cannero oppure avvolto nelle nebbie incantate delle fate, custodi di una segretissima ‘porta magica’ nella Rocca Borromeo di Angera
che, oltre ad ospitare il ‘Museo della bambola e del giocattolo’ situato all’interno del castello ancora oggi di proprietà della famiglia Borromeo, potrebbe nascondere una caverna che in passato si pensava potesse collegare uno dei saloni del piano terreno con misteriosi mondi abitati da creature magiche, forse addirittura attraverso un lungo passaggio che si snoda sotto le acque del lago fino a raggiungere l’isola Bella, in cui si erge il magnifico Palazzo barocco anch’esso di proprietà della famiglia Borromeo. Questa e le altre due isole, Madre e Pescatori, sono considerate le tre preziose perle del Lago Maggiore. A proposito di fate, folletti e viandanti che popolano i territori del Lago Maggiore e del vicinissimo Lago d’Orta, così ricchi di storie e leggende, è possibile trovare ristoro per il gusto letterario ed anche per quello gastronomico, nel bellissimo ‘Ricettario segreto del Lago Maggiore e d’Orta’ che raccoglie, secondo l’alternarsi delle stagioni, antiche ricette tipiche di queste zone.
In questi suggestivi ed avvincenti racconti come non includere la storia del ricco mercante Alberto Besozzi che, nel 1195 circa, sorpreso da un violento temporale mentre costeggiava con una piccola imbarcazione le ripide scogliere di Reno, si affidò a Santa Caterina d’Alessandria, facendo voto di penitenza ed eremitaggio qualora si fosse salvato. Ed ecco che, miracolosamente, il mercante riuscì ad aggrapparsi ad alcune rocce e lì si ritirò, come promesso, a vita eremitica. In quel luogo, a strapiombo sulle acque del Lago Maggiore, nel comune di Leggiuno, ora sorge lo spettacolare Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, dal 1970 di proprietà della Provincia di Varese.
Le sponde del Verbano furono attraversate anche da eventi bellici, che videro protagonisti Giuseppe Garibaldi e i suoi Cacciatori delle Alpi che cercarono di espugnare invano i forti di Laveno Mombello che, nel 1859, erano diventati le basi operative della flotta imperiale austriaca (vedi documento storico).
Fate, streghe, pirati, generali, soldati ma anche santi: ad Arona infatti, sulla sponda piemontese del lago, troneggia il colosso di bronzo alto 35 metri, dedicato a San Carlo Borromeo canonizzato nel 1610 e considerato tra i massimi riformatori della chiesa cattolica nel XVI secolo. Nelle immediate vicinanze si possono visitare le cave di Candoglia, dalle quali furono estratti i preziosi marmi di colore bianco/rosa/grigio, delle guglie del Duomo di Milano. Questi luoghi, sul confine fra Lago Maggiore e Lago di Mergozzo, sono anche teatro di scenografiche manifestazioni della natura: quando il vento ‘di Mergozzo’, arrivando da nord, investe la valle del Verbano Cusio Ossola, le sponde lombarde del Lago Maggiore in prossimità di Cerro e Reno sono letteralmente sferzate da violentissime onde con spettacolari apparizioni di nubi basse e nembostrati accompagnati da elettrizzanti fulmini, offrendo emozioni uniche e mozzafiato. Un lago denso di bellezza e di storia dunque, la cui fauna e flora (qui troviamo autoctone alcune specie di camelie, rododendri ed azalee che impreziosiscono i fantastici Parchi come quello di Villa Taranto a Verbania Pallanza) hanno spesso ispirato grandi artisti fra scrittori e poeti, ma anche scultori pittori e maestri ceramisti. A questo proposito è d’obbligo parlare delle ceramiche del Lago Maggiore prodotte nelle industrie di Laveno Mombello (Società Ceramica Italiana Richard-Ginori). Alcune preziose opere provenienti da donazioni private, sono tutt’oggi conservate al MIDeC Museo Internazionale di Design Ceramico di Cerro di Laveno; sono tutte risalenti al periodo che va dalla metà del 1800 ai giorni nostri; tra i designer e artisti contemporanei più importanti vi sono Giò Ponti, Guido Andlovitz, Angelo Biancini, Antonia Campi e Albino Reggiori. Di particolare pregio ed interesse storico-artistico sono le opere di Marco Costantini, Maestro incisore che ha consegnato alla storia ed alla sua cittadinanza un’importante produzione artistica attraverso la tecnica del bulino e dell’acquaforte e raffigurante paesaggi, nature morte ed oggetti di uso quotidiano importante quindi anche dal punto di vista iconografico.
Ma Laveno Mombello è anche il mio adorato paese, un meraviglioso angolo di paradiso che, quieto e po’ fermo nel tempo, rasserena le mie giornate rappresentando il mio felice approdo dopo i tanti viaggi di lavoro. Insieme agli altri miei luoghi del cuore tutti legati alle sponde del Lago Maggiore che mi hanno visto protagonista di tante scorribande giovanili in canoa e in bicicletta e con l’album degli schizzi sotto il braccio, ha ispirato le opere della mia mostra personale del Settembre 2014, sempre al Museo Internazionale di Design Ceramico, intitolata ‘Il mio lago’ (vedi foto sulla mia pagina Facebook).
La mia grande passione per il mio paese e per il mio amato Lago Maggiore mi ha anche spinto a fondare un allegro gruppo su Facebook ‘Amici di Laveno Mombello e del Lago Maggiore’ che ad oggi conta quasi 6000 membri che ogni giorno pubblicano le loro foto, le loro ricette, i ricordi e interessanti articoli legati alla storia, alla cultura, all’ architettura e all’arte (molto fiorente e ben rappresentato in queste zone è lo stile Liberty che personalmente apprezzo molto) di questo Lago che da sempre ospita turisti da tutto il mondo, felici di ammirare luoghi tanto accoglienti, anche dal punto di vista enogastronomico, di visitare ville e parchi meravigliosi, come quello di Villa Pallavicino di Stresa, in cui è possibile essere in contatto con la natura e avvicinare alcuni animali come daini, canguri e lama che vivono liberi in ampi spazi naturali, di passeggiare su incantevoli percorsi e sentieri di montagna con panorami incantevoli, di praticare ogni tipo di sport dal canottaggio alla vela (importante la Scuola di Vela di Tiziano Nava, campione di vela che ha legato il suo nome a imprese sportive che vanno da Azzurra al Moro di Venezia, dal nordic walking al free climbing, dal golf al tennis nelle molteplici strutture attrezzate, dalle immersioni subacquee agli appassionanti incontri di birdwatching, dalle stupende gite in barca con la Navigazione Lago Maggiore fra isole e parchi
alle salite in Funivia sul Mottarone o a Laveno Mombello da dove spiccano il volo coloratissimi deltaplani e parapendii ma soprattutto questi sono luoghi che si fissano indelebili nel cuore ed impossibili da dimenticare.
Vi aspetto tutti qui sul Lago Maggiore! Ivo Tomasi
NOTA: ho realizzato questo articolo su richiesta della rivista ‘I Like My Lake’ che ringrazio immensamente per la bella occasione che mi è stata offerta.
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